Marciume rosa invernale
Microdochium nivale
Il fungo sopravvive all'interno delle piante infette e in mezzo alla sostanza organica vegetale in decomposizione. Quando le condizioni climatiche si rendono favorevoli al suo sviluppo (prolungate, basse temperature, comprese fra 1-2 e 16°C, elevata umidità relativa e presenza di neve), dai residui vegetali il micelio si propaga infettando le foglie. Colpisce tutte le più comuni piante da tappeto erboso: Agrostis spp. e Poa annua le specie più severamente attaccate (più sensibili), mentre danni più lievi si registrano generalmente su Festuca spp. e Lolium spp. Le macchie circolari, prima di colore marrone chiaro (quasi rossastro), poi marrone scuro e infine girigiastre, hanno diametro intorno a 5 cm (o inferiore), e raramente superiore a 20 cm. Talvolta al centro delle macchie si può assistere a una ripresa della vegetazione e la malattia assume così un aspetto ad anelli (frog-eye), più verde al centro dell'anello. Con l'esposizione al sole, il micelio biancastro e cotonoso formatosi sotto la coltre nevosa porta a un'abbondante produzione di fruttificazioni (spore) rosate da cui il nome della malattia. Gli attacchi più gravi si evidenziano nei periodi di lento sviluppo del tappeto erboso, con temperature comprese fra 0 e 8°C e alta umidità relativa; mentre un'alternanza di nevicate e di scioglimento delle nevi (gelo/disgelo) e nebbia favoriscono la diffusione del fungo da una pianta all'altra. Alti livelli di azoto a fine estate/inizio autunno favoriscono anch'essi lo sviluppo della malattia che tenderà infine a regredire naturalmente con l'innalzamento dela temperatura in primavera.